#dolci carnevale
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unevaguedeprintemps · 10 months ago
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Dolci tipici del Veneto per Carnevale 😋
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Bonjour!
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trattoriadamartina · 10 months ago
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Rose di carnevale con soli tre ingredienti
Preparare l’impasto delle rose di carnevale preparare le rose di carnevale è molto semplice. Sgusciate le uova in una terrina capiente, quindi aggiungete lo zucchero e mescolate con una frusta. Unite quindi la farina. Mescolate inizialmente con una forchetta, quindi trasferite tutto su un piano di lavoro e impastate fino ad ottenere un impasto omogeneo e liscio che ricordi all’aspetto la sfoglia…
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unalunapercucinare · 11 months ago
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DOLCI DI CARNEVALE TUTTE LE RICETTE
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veggiechannel · 2 years ago
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Carnevale fa rima con dolci fritti e cosparsi di abbondante zucchero a velo. Le ricette che vi suggerisco oggi permettono con facilità di realizzare dei dolci di Carnevale vegani e senza glutine genuini e leggeri senza rinunciare al piacere di una golosità, come le castagnole di mele al forno.
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wdonnait · 2 years ago
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Come organizzare una festa di carnevale
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Come organizzare una festa di carnevale
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Ecco alcuni suggerimenti su come organizzare una festa di carnevale divertente e memorabile:
Scegli una data e un luogo: Scegli una data che non coincida con altri eventi importanti o festività e scegli un luogo che possa ospitare tutti gli invitati comodamente.
Invita gli ospiti: Invita gli amici e la famiglia con sufficiente anticipo, comunicando loro la data, l’orario e il tema della festa di Carnevale. Puoi inviare inviti cartacei o digitali, a seconda delle tue preferenze.
Decidi un tema: Scegli un tema per la tua festa di Carnevale, ad esempio “Maschere di Venezia” o “Supereroi”. Questo aiuterà gli ospiti a decidere il proprio costume e creerà un’atmosfera più coinvolgente.
Decora il luogo: Utilizza decorazioni colorate e vistose come palloncini, bandierine, streamer, luci e immagini a tema Carnevale per creare l’atmosfera giusta per la tua festa.
Prepara il cibo e le bevande: Prepara un buffet con cibi e bevande a tema, ad esempio antipasti a base di formaggio e salumi italiani, torte con crema colorata, arancini, ecc. Assicurati di avere anche opzioni vegane o senza glutine per i tuoi ospiti che seguono diete specifiche.
Pianifica attività e giochi: Pensa a giochi e attività divertenti da organizzare durante la festa, come una sfilata di costumi, un concorso di maschere, un gioco di caccia al tesoro, un karaoke o un ballroom.
Prepara la musica: Prepara una playlist di musica festosa e allegra, adatta alla festa di Carnevale. Se lo desideri, puoi anche ingaggiare un DJ o un gruppo musicale per animare la festa.
Prepara un’area foto: Crea un’area speciale dove gli ospiti possono scattare foto divertenti con sfondi e accessori a tema.
Seguendo questi suggerimenti, sarai in grado di organizzare una festa di Carnevale memorabile per te e i tuoi ospiti. Buon divertimento!
Vestiti preferiti dai bambini
Ci sono molti vestiti di carnevale che i bambini adorano, ma ecco alcuni tra i più popolari:
Principesse e principi: Le bambine adorano i costumi da principessa con abiti lunghi e luccicanti, coroncine e bacchette magiche. Anche i bambini adorano i costumi da principi, con mantelli e spade.
Supereroi: I bambini amano vestirsi come i loro supereroi preferiti, come Spiderman, Superman, Batman o Wonder Woman. Questi costumi solitamente includono maschere, mantelli e altri accessori che rendono i bambini pronti ad affrontare qualsiasi avventura.
Animali: I costumi a tema animale sono molto popolari tra i bambini, che amano travestirsi da leoni, tigri, orsi, elefanti e altri animali. Questi costumi sono solitamente realizzati con pellicce sintetiche, maschere e coda.
Personaggi dei cartoni animati: I bambini adorano i personaggi dei cartoni animati come Peppa Pig, Paw Patrol, Spongebob Squarepants e altri. Questi costumi includono solitamente abiti, maschere e altri accessori che riproducono fedelmente il personaggio.
Personaggi Disney: I costumi a tema Disney sono molto popolari tra i bambini, che adorano vestirsi come principesse Disney come Belle, Cenerentola, Jasmine e Ariel. Anche i costumi di personaggi Disney come Topolino, Minnie Mouse e Frozen sono molto amati dai bambini.
Scegliere un vestito di carnevale che il tuo bambino adorerà dipende dai suoi gusti personali e dalle sue passioni. Lascia che il tuo bambino scelga il suo costume preferito e divertiti a creare insieme l’outfit perfetto!
Carnevale : cosa non puo’ mancare
Maschere: Le maschere sono un elemento distintivo del carnevale. Possono essere fatte di carta mache, tessuto, gesso o plastica e rappresentano spesso personaggi storici o mitologici, animali o fantasie.
Trombe: Le trombe sono spesso utilizzate per creare rumore durante le sfilate e le feste di carnevale. Possono essere di vari tipi, da quelli a pistoni alle cornette.
Tamburi: I tamburi sono uno strumento ritmico molto utilizzato durante le feste di carnevale, specialmente per accompagnare i balli e le sfilate.
Campane: Le campane vengono suonate durante le feste di carnevale per annunciare l’inizio delle celebrazioni e il termine del periodo di digiuno che precede la festa.
Zanne: Le zanne sono uno strumento tipico del carnevale di Venezia. Sono due tubi di rame o ottone che vengono utilizzati per emettere un suono forte e acuto.
Chitarre: Le chitarre sono utilizzate in molte celebrazioni di carnevale, specialmente nei paesi latinoamericani. Possono essere chitarre acustiche o elettriche, utilizzate per accompagnare balli e canzoni.
Clarinetti: I clarinetti sono utilizzati in molte feste di carnevale, specialmente in paesi come la Spagna e il Portogallo. Vengono suonati in bande, accompagnando balli e parate.
Fisarmoniche: Le fisarmoniche sono uno strumento molto utilizzato nelle celebrazioni di carnevale in Europa centrale. Possono essere utilizzate per accompagnare balli e canzoni.
Questi sono solo alcuni degli strumenti utilizzati durante le celebrazioni di carnevale. Ogni paese e regione ha le proprie tradizioni e strumenti musicali specifici che contribuiscono a creare l’atmosfera festosa della festa di Carnevale.
Maschere italiane storiche
In Italia le maschere tradizionali hanno una storia antica e variegata, e sono spesso legate alle celebrazioni del carnevale. Ecco alcune delle maschere italiane storiche più famose:
Arlecchino: Arlecchino è una maschera della commedia dell’arte italiana, originaria di Bergamo. È un personaggio buffo, che si distingue per il suo costume multicolore fatto di patchwork e il suo carattere irriverente e scanzonato.
Pulcinella: Pulcinella è una maschera originaria di Napoli, che ha preso il nome da un personaggio della commedia dell’arte. È raffigurato come un uomo gobbo, con un naso adunco e un abbigliamento caratteristico fatto di abiti bianchi e neri a strisce.
Pantalone: Pantalone è una maschera della commedia dell’arte originaria di Venezia. Rappresenta un vecchio mercante avaro e arricchito, con un naso adunco e un abbigliamento caratterizzato da un cappello nero, una giacca rossa e dei calzoni a strisce.
Colombina: Colombina è una maschera della commedia dell’arte, spesso associata ad Arlecchino. È rappresentata come una giovane donna astuta e intelligente, che spesso cerca di ingannare gli altri personaggi della commedia.
Gianduia: Gianduia è una maschera tradizionale del carnevale di Torino, creata nel XIX secolo. È rappresentato come un uomo dal naso pronunciato, vestito con una giacca verde e un cappello a falda larga.
Zanni: Zanni è una maschera della commedia dell’arte, spesso associata ad Arlecchino e Pulcinella. Rappresenta un servo inetto e maldestro, con un abbigliamento caratterizzato da calzoni lunghi e una giacca corta.
Queste sono solo alcune delle maschere italiane storiche più famose. Ogni regione e città italiana ha le proprie maschere e tradizioni, che rendono la festa di carnevale unica e variegata in tutto il Paese.
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stilouniverse · 2 years ago
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Tre dolci tipici di Carnevale
Berlingaccio in una stampa del XVIII secolo, dove si legge: “È questo il dì che gioia al cuor dispensa con urli, strida, balli e lauta mensa” Dolcezze toscane Un dolce Berlingozzo per il prossimo Berlingaccio Carnevale: è tempo di Schiacciata alla fiorentina I cenci dell’Artusi Da: Dolci tipici toscani, la loro storia e le loro ricette
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giardinoweb · 2 years ago
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Per la rubrica "Il giardino in cucina" oggi vi propongo i miei bomboloni di carnevale.
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scarletdestiney · 1 year ago
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*:・゚✧*:・゚✧ Fried Twinkie, Tagliatelle Dolci di Carnevale (owned by liostylo on DA), Carnival Cotton Candy and Deep Fried Candy Bar. Part of our current Wedding Carnival Batch ~ *:・゚✧*:・゚✧ [ Commissions | DA | IG | Twitter | Redbubble ]
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pietroleopoldo · 9 months ago
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Babe wake up new dolci di carnevale discourse dropped
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daimonclub · 10 months ago
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Storia e interpretazioni del Carnevale
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Storia e interpretazioni del Carnevale Storia e interpretazioni del Carnevale. Le date del Carnevale cambiano ogni anno, essendo una festa mobile e sono diverse tra rito ambrosiano e romano. Quest’anno, ovvero il 2024, il periodo del Carnevale inizia il 28 gennaio e finisce il 13 febbraio, cosiddetto Martedì Grasso: la domenica di Carnevale è l’11 febbraio. La quaresima viene dopo il carnevale per ricordarci che siamo polvere e non coriandoli. Franco Lissandrin A carnevale tutto il mondo è giovane, anche i vecchi. A carnevale tutto il mondo è bello, anche i brutti. Nicolaï Evreïnov San Valentino e Carnevale cadono nello stesso mese. Trovo stupido mettere così vicino due feste di maschere. Francesco D’Antonio A Carnevale ogni scherzo vale, ma che sia uno scherzo che sa di sale. Proverbio Odio il Carnevale. Ci provi con una principessa Disney e ti ritrovi a letto con un camionista di Brembate. Anonimo Avete fatto caso che l'ultima domenica di carnevale i cimiteri sono un mortorio? Totò Il termine deriverebbe dal latino "carnem levare" (eliminare la carne), poiché indicava il banchetto che si teneva l'ultimo giorno di Carnevale (Martedì grasso), subito prima del periodo di astinenza e digiuno della Quaresima. In alternativa si è ipotizzato che il termine possa invece aver tratto origine dall'espressione latina carne levamen (avente l'analogo significato di "eliminazione della carne"), oppure dalla parola carnualia ("giochi campagnoli") o ancora dalla locuzione carrus navalis ("nave su ruote", quale esempio di carro carnevalesco) se non addirittura da currus navalis ("corteo navale"), usanza di origine pagana e occasionalmente sopravvissuta fino al XVIII secolo tra i festeggiamenti del periodo. Le prime testimonianze dell'uso del vocabolo "carnevale" (detto anche "carnevalo") vengono dai testi del giullare Matazone da Caligano alla fine del XIII secolo e del novelliere Giovanni Sercambi verso il 1400.
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Saturnalia Romani I festeggiamenti maggiori avvengono il Giovedì grasso e il Martedì grasso, ossia l'ultimo giovedì e l'ultimo martedì prima dell'inizio della Quaresima. In particolare il Martedì grasso è il giorno di chiusura dei festeggiamenti carnevaleschi, dato che la Quaresima nel rito romano inizia con il Mercoledì delle ceneri e si festeggia da Venezia a Rio De Janeiro, tra maschere, travestimenti, dolci e scherzi. Una piccola differenza è rappresentata dal Carnevale ambrosiano, la cui durata - finisce infatti con il «sabato grasso», quattro giorni dopo rispetto al tradizionale «martedì» («il martedì grasso» è il giorno che precede la Quaresima e la tradizione vuole che nella giornata si consumino i dolci fatti in casa, in vista del periodo di digiuno che seguirà) - sembra risalire a un pellegrinaggio del vescovo Ambrogio che aveva annunciato il suo ritorno «in tempo per celebrare con i milanesi le ceneri». La popolazione posticipò il rito alla domenica successiva per aspettarlo. È nel Medioevo che ritroviamo molti aspetti della festa attuale. Il Carnevale italiano si distingue per le sue maschere regionali e tradizionali, ognuna con le proprie caratteristiche: da Arlecchino a Pulcinella. E ogni regione ha anche i propri dolci tipici e tradizionali, come le chiacchiere, conosciute anche come frappe o bugie. L’Italia vanta la presenza di alcuni dei Carnevali più belli e famosi del mondo: Venezia, Viareggio, Putignano, Ivrea e altri. Una curiosità? Uno dei simboli del Carnevale sono, assieme alle stelle filanti, i coriandoli di carta che nacquero nel 1875 da un’idea dell’ingegnere Enrico Mangili di Crescenzago (Milano). L’ingegnere li realizzò a partire dalle carte traforate usate per l’allevamento dei bachi da seta. Un’invenzione contesa con un altro ingegnere di Trieste, Ettore Fenderlche, che nel 1876 ritagliò dei triangolini di carta. Il carnevale è una festa mobile che si celebra nei paesi di tradizione cristiana e in particolare in quelli di rito cattolico: i festeggiamenti si svolgono spesso in pubbliche parate in cui dominano elementi giocosi e fantasiosi, in particolare, l'elemento distintivo e caratterizzante è l'uso del mascheramento. I caratteri della celebrazione del carnevale hanno origini in festività molto antiche, come per esempio le antesterie, che erano delle feste celebrate in onore di Dioniso, in ambiente ionico-attico, che avevano a che fare direttamente col piacere del vino e con il "fiorire primaverile". Questi giorni di festa cadevano infatti nel mese di Antesterione (a cavallo fra febbraio e marzo) con l'avvicinarsi della primavera . Ad Atene venivano chiamate "antiche Dionisie" per distinguerle dalle "grandi Dionisie" più recenti e introdotte infatti da Pisistrato nel VI secolo a.C.) o i saturnali romani, una delle più diffuse e popolari feste religiose di Roma antica, che si celebrava ogni anno, dal 17 al 23 dicembre, in onore di Saturno, antico dio romano della seminagione. Durante le feste dionisiache e saturnali si realizzava un temporaneo scioglimento dagli obblighi sociali e dalle gerarchie per lasciar posto al rovesciamento dell'ordine, allo scherzo e anche alla dissolutezza.
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Festa dei pazzi nel medioevo Da un punto di vista storico e religioso il carnevale rappresentò, dunque, un periodo di festa ma soprattutto di rinnovamento simbolico, durante il quale il caos sostituiva l'ordine costituito, che però una volta esaurito il periodo festivo, riemergeva nuovo o rinnovato e garantito per un ciclo valido fino all'inizio del carnevale seguente. Il ciclo preso in considerazione è, in pratica, quello dell'anno solare. Nel mondo antico, romano, la festa in onore della dea egizia Iside, importata anche nell'impero Romano, comporta la presenza di gruppi mascherati, come attesta lo scrittore Lucio Apuleio nelle Metamorfosi (libro XI). Presso i Romani la fine del vecchio anno era rappresentata da un uomo coperto di pelli di capra, portato in processione, colpito con bacchette e chiamato Mamurio Veturio. (Un rito simile avveniva nelle Lupercalia che erano un festival della fertilità dedicato a Fauno, il dio romano dell'agricoltura, nonché ai fondatori romani Romolo e Remo. Vedi la Storia di San Valentino per leggere come si svolgeva esattamente il rituale) Durante le antesterie passava il carro di colui che doveva restaurare il cosmo dopo il ritorno al caos primordiale e più o meno la stessa celebrazione avveniva già in Babilonia, quando poco dopo l'equinozio primaverile veniva appunto riattualizzato il processo originario di fondazione del cosmo, descritto miticamente dalla lotta del dio salvatore Marduk con il drago Tiamat che si concludeva con la vittoria del primo. Il noto storico delle religioni Mircea Eliade scrive nel saggio Il Mito dell'Eterno Ritorno: "Ogni Nuovo Anno è una ripresa del tempo al suo inizio, cioè una ripetizione della cosmogonia. I combattimenti rituali fra due gruppi di figuranti, la presenza dei morti, i saturnali e le orge, sono elementi che denotano che alla fine dell'anno e nell'attesa del Nuovo Anno si ripetono i momenti mitici del passaggio dal Caos alla Cosmogonia". In seguito Eliade afferma che "allora i morti potranno ritornare, poiché tutte le barriere tra morti e vivi sono rotte e ritorneranno giacché in questo momento paradossale il tempo sarà annullato ed essi potranno di nuovo essere contemporanei dei vivi". Le cerimonie carnevalesche, diffuse presso i popoli Indoeuropei, mesopotamici, nonché di altre civiltà, hanno perciò anche una valenza purificatoria e dimostrano il "bisogno profondo di rigenerarsi periodicamente abolendo il tempo trascorso e riattualizzando la cosmogonia". Eliade scrive anche che "l'orgia è anch'essa una regressione nell’oscuro, una restaurazione del caos primordiale; in quanto tale, precede ogni creazione, ogni manifestazione di forme organizzate". L'autore aggiunge poi che "sul livello cosmologico l'orgia corrisponde al Caos o alla pienezza finale; nella prospettiva temporale, l'orgia corrisponde al Grande Tempo, all'istante eterno, alla non - durata. La presenza dell'orgia nei cerimoniali che segnano divisioni periodiche del tempo tradisce una volontà di abolizione integrale del passato mediante l'abolizione della Creazione. Il carnevale si inquadra quindi in un ciclico dinamismo di significato mitico: è la circolazione degli spiriti tra cielo, terra e inferi. Il Carnevale riconduce a una dimensione metafisica che riguarda l'uomo e il suo destino. In primavera, quando la terra comincia a manifestare la propria energia, il Carnevale segna un passaggio aperto tra gli inferi e la terra abitata dai vivi. Le anime, per non diventare pericolose, devono essere onorate e per questo si prestano loro dei corpi provvisori: essi sono le maschere che hanno quindi spesso un significato apotropaico, in quanto chi le indossa assume le caratteristiche dell'essere "soprannaturale " rappresentato.
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Maschere della commedia dell'arte italiana Le maschere che incarnano gli antenati, le anime dei morti che visitano cerimonialmente i vivi, sono anche il segno che le frontiere sono state annientate e sostituite in seguito alla confusione di tutte le modalità. La confusione delle forme è illustrata dallo sconvolgimento delle condizioni sociali (nei Saturnali lo schiavo è promosso padrone, il padrone serve gli schiavi; in Mesopotamia si deponeva e si umiliava il re, ecc.), dalla sospensione di tutte le norme, ecc. Lo scatenarsi della licenza, la violazione di tutti i divieti, la coincidenza di tutti i contrari, ad altro non mirano che alla dissoluzione del mondo, affinché possa in seguito essere rigenerato e ricreato. L'antica tradizione del carnevale si è mantenuta anche dopo l'avvento del Cristianesimo: anche a Roma stessa, capitale del Cristianesimo, la maggiore festa pubblica tradizionale è stata il Carnevale Romano fino alla sua soppressione negli anni successivi all'Unità d'Italia. A Firenze i Medici organizzavano grandi mascherate su carri chiamate "trionfi" e accompagnate da canti carnascialeschi, cioè canzoni a ballo di cui anche Lorenzo il Magnifico fu autore. Celebre è Il trionfo di Bacco e Arianna scritto proprio dal Magnifico. Nella Roma del regno pontificio si svolgevano invece la corsa dei barberi (cavalli da corsa) e la "gara dei moccoletti" accesi che i partecipanti cercavano di spegnersi reciprocamente. Nella storia dell'arte invece, una famosa opera pittorica è la Lotta tra Carnevale e Quaresima del pittore olandese Pieter Bruegel il Vecchio. Personaggi mascherati del carnevale veneziano sono presenti in vari dipinti del Settecento veneziano di Canaletto, Francesco Guardi e negli interni di Pietro Longhi. Il Carnevale non termina ovunque il Martedì grasso: fanno eccezione il Carnevale di Viareggio, il Carnevale di Ovodda, il carnevale di Poggio Mirteto, il Carnevale di Bientina, il carnevale di Borgosesia e il Carnevalone di Chivasso. Anche il Carnevale di Foiano della Chiana termina la domenica dopo le Ceneri. In diversi Carnevali il martedì grasso si rappresenta, spesso con un falò, la "morte di Carnevale". Secondo lo studioso Michail Bachtin, che trattò del carnevale nel suo testo - L’opera di Rabelais e la cultura popolare. Riso, carnevale e festa nella tradizione medievale e rinascimentale. - "Il carnevale, in opposizione alla festa ufficiale, era il trionfo di una sorta di liberazione temporanea dalla verità dominante e dal regime esistente, l’abolizione provvisoria di tutti i rapporti gerarchici, dei privilegi, delle regole e dei tabù... Era l’autentica festa del tempo, del divenire, degli avvicendamenti e del rinnovamento. Si opponeva a ogni perpetuazione, a ogni carattere definitivo e a ogni fine. Volgeva il suo sguardo all’avvenire incompiuto... Tutte queste forme di riti e spettacoli organizzati in modo comico erano molto diffuse in tutti i paesi dell’Europa medievale, ma si distinguevano per la loro ricchezza e la loro complessità nei paesi di cultura romanza, e in particolare in Francia .
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Carnevale di Viareggio Tutte queste forme, organizzate sul principio del riso, presentavano una differenza estremamente netta, di principio si potrebbe dire, rispetto alle forme di culto e alle cerimonie ufficiali serie della chiesa e dello stato feudale... Esse rivelavano un aspetto completamente diverso del mondo, dell’uomo e dei rapporti umani, marcatamente non ufficiale, esterno alla Chiesa e allo Stato; sembravano aver edificato accanto al mondo ufficiale un secondo mondo e una seconda vita, di cui erano partecipi, in misura più o meno grande, tutti gli uomini del Medioevo, e in cui essi vivevano in corrispondenza con alcune date particolari. Tutto ciò aveva creato un particolare dualismo del mondo, e non sarebbe possibile comprendere né la coscienza culturale del Medioevo, né la cultura del Rinascimento senza tenere in considerazione questo dualismo. L’ignorare o il sottovalutare il riso popolare del Medioevo porta a snaturare il quadro di tutta l’evoluzione storica della cultura europea nei secoli seguenti . Un significato del tutto particolare aveva l’abolizione di tutti i rapporti gerarchici. In effetti, durante le feste ufficiali le differenze gerarchiche erano mostrate in modo evidente: in esse bisognava apparire con tutte le insegne del proprio titolo, grado e stato, e occupare il posto assegnato al proprio rango. La festa consacrava l’ineguaglianza. Al contrario, nel carnevale tutti erano considerati uguali, e nella piazza carnevalesca regnava la forma particolare del contatto familiare e libero fra le persone, separate nella vita normale – non carnevalesca – dalle barriere insormontabili della loro condizione, dei loro beni, del loro lavoro, della loro età e della loro situazione familiare. Concludendo possiamo dire che sin dall'antichità, come dimostrano appunto i Saturnali romani, la festa dei pazzi nel Medioevo e via dicendo, il Carnevale ha dunque sempre rappresentato un'esperienza fondamentalmente collettiva, è il momento del riso, della trasgressione, della satira e della parodia, dell'esaltazione, insomma, del "mondo alla rovescia", con la connessa contestazione dei rapporti gerarchici. La festa carnevalesca, con il suo spirito eversivo, ha influenzato profondamente, secondo Bachtin, alcuni generi letterari comico realistici soprattutto attraverso il linguaggio: un linguaggio radicalmente antiletterario, familiare, plebeo, "di piazza", realistico sino all'oscenità, corposo e instintuale, gioioso e vitalistico. Massima espressione dello spirito e della lingua carnevaleschi è appunto Rablais, a cui Bachtin ha dedicato uno studio veramente ponderoso; ma le radici antropologiche e culturali dello scrittore francese affondano in un "humus" antichissima: dalla novellistica milesia alla satira, dalla commedia al romanzo d'avventura e picaresco elementi del modo carnevalesco sostanziano i più diversi generi letterari, spesso in ironica e parodica dialettica con i generi più formalmente considerati seri. Puoi anche leggere i seguente posts con aforismi e citazioni sul Carnevale: Citazioni e aforismi sul carnevale Citazioni spiritose sul carnevale https://www.youtube.com/watch?v=q6sHx8dl1S8 https://www.youtube.com/watch?v=fw6E00OL_aQ Aforismi per argomento Aforismi per autore Pensieri e riflessioni Read the full article
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umi-no-onnanoko · 1 year ago
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2/3/14/15/38
🐚. Cose che ti piace fare, ma che gli altri reputano strane?
Camminare tra i mucchi di foglie secche ammucchiate ai margini dei marciapiedi invece che dove non ci sono (scusate spazzini), quando c'è un pavimento a piastrelle nere e bianche caminare posando I piedi solo su quelle nere o solo sulle bianche o seguendo il movimento di un pezzo degli scacchi, camminare solo sulla fuga di un pavimento o una pavimentazione come se fossi su un filo per funamboli, non inzuppare mai biscotti, brioche o dolci nelle bevande perché mi danno fastidio le briciole sul fondo della tazza, cercare le fossette sui visi o i gomiti delle persone (sì lo so non sto bene 🤣), mangiare la parte bruciacchiata dei cibi perché è quella più croccante, cercare forme nelle nuvole, mangiare cibi molto piccanti senza battere ciglio dicendo che non è così piccante, dichiararmi per prima ad un ragazzo che mi piace, fare sorprese anche se ti conosco da poco.
Poi sicuramente altro, ma ora mi viene in mente solo questo.
🐚. Cose che tutti fanno ma che tu non hai mai fatto?
Assistere ad un concerto, vedere un balletto, visitare una mostra d'arte, andare a teatro a vedere un'opera, guardare le stelle, ballare sotto la pioggia, viaggiare.
🐚. Cosa ami che tutti odiano?
L'odore di vernice, smalto, acetone o bianchetto; l'odore dei libri "vecchi", mangiare piccole dosi di wasabi da solo con il cucchiaino (non da morire ovviamente), lo strabismo di Venere; i particolari che per le persone sono difetti, ma che per me le rendono uniche.
🐚. Cose che odi che tutti amano?
I temporali, le montagne russe, il carnevale, la discoteca, uscire tardi la sera, gli e-book, gli alcolici, gli analcolici (anche alla frutta), l'acqua tonica, il minestrone, il colore grigio (tranne qualche eccezione)
🐚. Cosa diresti alla te stessa di 16 anni?
Cara V. ,
lo so, stai vivendo il periodo più difficile dalla tua vita, tutte le tue certezze stanno vacillando, ti senti sola in mezzo alla gente e nessuno è disposto ad accettatti, ascoltarti e capirti, sei sola.
Non fidarti della tua migliore amica, non vuole davvero il tuo bene, ti sta solo usando, non mettere da parte te stessa per lei o per S. non ti merita nemmeno lui, non cambiare per lui non vale la pena e non vergognarti mai della tua timidezza, non è sbagliata come credi.
Dai più importanza allo studio, non mollare, non permettere che i problemi familiari e relazionali ti portino a perdere un'altro anno di scuola; non lasciare che il bullismo di compagne e docenti ti schiacci al punto tale da dimostrare che avevano ragione e che non sei all'altezza, perché piccola V. lo sei!
Cambiare classe sarà la tua salvezza, i docenti finalmente ti apprezzeranno e potrai trovare sostegno in particolare nella docente di italiano e latino, la signora R., ora non hai più contatti, ma non smetti di ringraziarla.
Uscirai dalla depressione, ci uscirai con fatica, da sola con la musica di Tiziano Ferro, con quella canzone che ti ha salvato la vita, arriverai a 25 anni, a scrivere questa lettera, diplomata, prossima alla laurea ed un passo più vicina al tuo sogno.
Ci stai riuscendo, sempre da sola contro tutti e tutti, hai visto? Hai creduto in te sempre e sei arrivata lontano; hai perso amicizie e persone che ritenevi importanti durante la strada, ma hai imparato a volerti bene, ad accettare e star bene anche nella tua solitudine ed apprezzare ed essere grata per tutto.
Tuttavia, per ora hai solo 16 anni, aggrappati a tutto ciò che ti rende felice, gustati quella gioia a pieno e non privarti di nulla.
Sinceramente tua,
Valentina
Grazie per le domande.
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trattoriadamartina · 10 months ago
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Chiacchiere senza burro e uova: leggere e gustose
Preparare l’impasto per le chiacchiere senza burro e uova Per preparare le chiacchiere allo yogurt, versate la farina su un piano di lavoro. Formate una fontana e al centro versate 14og di yogurt e un pizzico di sale. Cominciate a impastare fino ad ottenere un composto omogeneo e amalgamato. Se necessario unite i restanti 10g di yogurt, quindi formate una palla e coprite a campana con una ciotola…
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golosericette · 3 days ago
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Dolci tipici del Carnevale - tutte le più golose ricette
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norbert-weber · 2 months ago
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Ravioli dolci di Carnevale ❤️ Dedica al mio Willy ❤️
Il mio Willy non c’è più e‘ dalle dieci del mattino del 21 dicembre che non bacio e abbraccio il mio dolce cagnolino. Mi manca tantissimo non so cosa darei per riaverlo qua con me ma purtroppo non si può, manca nella stessa misura che mancano i miei genitori, lo so, direte ma è un […]Ravioli dolci di Carnevale ❤️ Dedica al mio Willy ❤️
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cinquecolonnemagazine · 5 months ago
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Irpinia: viaggio nel cuore dell'appennino campano
L'Irpinia, un territorio ricco di storia, cultura e bellezze naturali, si estende nel cuore dell'Appennino campano, quasi in sua totalità all'interno della provincia di Avellino. Un nome che evoca paesaggi incontaminati, borghi antichi arroccati su colline, sapori genuini e tradizioni millenarie. Irpinia: territorio ricco di storia L'Irpinia vanta una storia millenaria, testimoniata dai numerosi siti archeologici disseminati sul suo territorio. Tra i più importanti, ricordiamo l'antica Abellinum, capitale dei sanniti Irpini, e Frigento, dove sono state rinvenute vestigia di epoca romana e longobarda. Paesaggi incantevoli e borghi pittoreschi L'Irpinia è un vero paradiso per gli amanti della natura. I suoi paesaggi variano dalle dolci colline coltivate a vigneti e oliveti, alle montagne rigogliose ricoperte di boschi, fino alle pianure punteggiate di borghi pittoreschi. Tra i luoghi da non perdere, il Parco Regionale del Taburno-Camposauro, l'Oasi WWF di Campulo, e il Lago di Laceno, un vero gioiello immerso nel verde. Patrimonio enogastronomico d'eccellenza L'Irpinia è rinomata per la sua ricca tradizione enogastronomica. Vini pregiati come il Fiano di Avellino, l'Aglianico del Vulture e il Greco di Tufo nascono da uve coltivate con passione su terreni vocati. Tra i prodotti tipici, ricordiamo l'olio extravergine d'oliva Irpino DOP, il Formaggio di Grottolella DOP, il miele di Castagno dell'Irpinia DOP, e i salumi artigianali. Tradizioni e cultura vivaci L'Irpinia è un territorio dove le tradizioni e la cultura sono ancora vive. Numerose sagre e feste paesane si svolgono durante l'anno, offrendo ai visitatori l'opportunità di immergersi nell'atmosfera autentica di questa terra. Tra gli eventi più rinomati, il Palio di Avellino, il Carnevale di Melfi e la Festa del Lupo a San Gregorio Magno. Un'esperienza da non perdere L'Irpinia è una destinazione ideale per chi desidera trascorrere una vacanza all'insegna del relax, della natura e della scoperta. Un territorio che conquista con la sua bellezza autentica, la sua ricca storia e la sua calorosa accoglienza. Se siete alla ricerca di un'esperienza genuina e indimenticabile, l'Irpinia è la meta che fa per voi. Immagine di copertina: DepositPhotos Read the full article
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wdonnait · 2 years ago
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Martedi Grasso : cos'è e perchè è chiamato così
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Martedi Grasso : cos'è e perchè è chiamato così
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Il Carnevale è una festa popolare che si celebra in molti paesi del mondo, generalmente tra febbraio e marzo. È un periodo di festa, di maschere e di divertimento, che precede la Quaresima. Durante il Carnevale si organizzano sfilate, feste in maschera, balli e altri eventi simili. In molti luoghi, questa festa è caratterizzata dall’uso di costumi e maschere colorate, musica e balli. Il Carnevale è una tradizione molto antica che ha origini pagane e che è stata poi assimilata dalla cultura cristiana.
Perchè si dice “Martedì Grasso”?
Martedì grasso è il giorno che precede il Mercoledì delle Ceneri, che rappresenta l’inizio del periodo della Quaresima nella tradizione cristiana. La Quaresima è il periodo di 40 giorni che precede la Pasqua, durante il quale i cristiani sono chiamati a fare penitenza e a digiunare.
In passato, il Martedì grasso era l’ultimo giorno di festeggiamenti e di abbuffate prima dell’inizio della Quaresima, durante la quale il digiuno e l’astinenza dai cibi grassi erano obbligatori. La tradizione di celebrare il Martedì grasso risale a tempi antichi e si è diffusa in tutto il mondo.
Cibi grassi
Il nome “grasso” deriva dalla tradizione di consumare cibi grassi e calorici come carne, formaggi, frittelle e dolci in abbondanza prima dell’inizio della Quaresima, durante la quale si è chiamati a fare penitenza e a digiunare. In molte parti del mondo, il Martedì grasso è celebrato con feste, mascherate e sfilate di carnevale, in cui la gente si gode gli ultimi momenti di festa prima dell’inizio della Quaresima.
In sintesi, il Martedì grasso prende il nome dal fatto che rappresenta l’ultimo giorno di festeggiamenti e di abbuffate prima dell’inizio della Quaresima, durante la quale il digiuno e l’astinenza dai cibi grassi erano obbligatori. Questo giorno è tradizionalmente celebrato con feste, mascherate e sfilate di carnevale in molte parti del mondo.
Cosa si Fa il Martedi Grasso
In molte parti del mondo, il Martedì grasso è celebrato con feste, mascherate e sfilate di carnevale. In alcune parti d’Italia, ad esempio, si svolgono le famose sfilate di Carnevale, durante le quali la gente indossa costumi e maschere colorati e festeggia con canti, balli e spettacoli di strada.
Altri paesi come il Brasile, la Germania e il Mardi Gras di New Orleans negli Stati Uniti, hanno sviluppato tradizioni specifiche per il Martedì grasso, con sfilate di carrozze decorate, spettacoli di fuochi d’artificio, balli e concerti.
In molti luoghi, il Martedì grasso è anche il giorno in cui si consumano cibi grassi e calorici come carne, dolci e frittelle in abbondanza, per godersi gli ultimi momenti di festa prima dell’inizio della Quaresima.
Martedi Grasso Pentolaccia
La pentolaccia è una tradizione italiana, soprattutto diffusa in alcune regioni del centro e del sud del paese, che consiste nell’organizzazione di una sorta di gioco a premi per i bambini durante il periodo di Carnevale.
La pentolaccia è composta da una grande pentola, generalmente decorata a tema, nella quale vengono inseriti dolci, caramelle, piccoli giocattoli e altri premi simili. La pentola viene poi appesa a un albero o a una struttura sopraelevata, come una scala, in modo che i bambini possano cercare di prenderla con un bastone, detto “mazzascudo” o “mascelle”, e romperla.
La pentolaccia viene organizzata in genere durante le sfilate di Carnevale o durante i festeggiamenti in piazza. I bambini si mettono in fila e, uno alla volta, cercano di colpire la pentola con il bastone fino a romperla. Una volta che la pentola si rompe, i premi cadono a terra e i bambini cercano di raccoglierli il più velocemente possibile.
Tradizione del Martedi Grasso
La tradizione della pentolaccia ha origini antiche e si pensa che derivi da un rito propiziatorio legato alla fertilità della terra. Nel corso dei secoli, la pentolaccia si è trasformata in una festa per i bambini, che la vedono come un momento di divertimento e di gioia.
Oggi, la pentolaccia è un’occasione per i bambini di divertirsi e di festeggiare insieme durante il periodo di Carnevale. Molti genitori e organizzatori di eventi continuano a organizzare la pentolaccia come un modo per promuovere la tradizione e per mantenere viva la cultura locale.
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